lunedì 11 luglio 2011
FISSAZIONI
Emerge allora la fissazione su un'epoca, la tendenza a ripetere, in modo - ancora una volta quasi ossessivo - i tic e i gesti stilistici che hanno definito un certo periodo. Questo rimanere attaccati a un momento preciso del passato si lega a però a un elemento particolare. Dice bene Reynolds, a rendere possibile tutto questo è stata la possibilità di registrare il suono. Senza registrazione, senza tener traccia di un suono o di un'esperienza, nessuna possibilità di attivare questa forma di attaccamento di carattere feticistico. Però la registrazione è stata anche parte integrante del pop musicale in quanto tale (proviamo con la definizione, evidentemente insufficiente di "il pop nel senso tradizionale del termine"). Sono stati i dischi a permettere di fissare e dare una sorta di permanenza nel tempo a musicisti e artisti nel boom degli anni cinquanta e sessanta. Pensiamo ad esempio al momento fondativo del rock'n' roll: Elvis che nel 1953 entra nei Sun Studios per registrare un acetato di My Happiness. La possibilità di registrare ha permesso di creare un mercato della musica pop e ha contribuito così a rendere stabili alcune caratteristiche e alcuni segnali di stile. Ma proprio la registrazione, con il suo effetto di archiviazione continua, ora permette al pop di staccarsi dal proprio tempo, offrendo a chiunque voglia aprirli, innumerevoli cassetti, ciascuno con uno specifico sapore del tempo, da gustare o su cui fissarsi, cercando di riportarlo in vita. Come aprire vecchi bauli con vecchi odori, sacchetti di fiori secchi che hanno ancora un leggero profumo capace di rievocare quello che è accaduto nell'epoca in cui sono stati prodotti.
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