lunedì 18 luglio 2011

ZACH GALIFIANAKIS E L'ETERNO RITORNO

Un'idea di destino, molto post tutto. Una notte da leoni 2, dopo averlo visto al cinema leggero senso di insoddisfazione: il film è il remake del primo, quasi identico, persino canzone di Danzig all'inizio, telefonata che innesca tutto. Una sorta di autoremake, di copia dell'originale. Poi leggo su Inrocks una recensione (leggere recensioni dopo aver già visto...) con una considerazione interessante. Sembra quasi un film sul destino, sull'essere condannati a ripetere quello che è già successo, l'impossibilità di liberarsi del destino o della necessità.
All'inizio del film si scopre che Zach Galifianakis non si è mai rimesso dall'avventura del primo film. Vive chiuso nella sua cameretta, le pareti tappezzate di foto scattate la prima volta. Per lui il viaggio a Las Vegas non è mai terminato, non è mai uscito dal trip.

Altra cosa interessante: i due film si chiudono con le foto fatte durante le notti di cui i protagonisti non hanno alcun ricordo. Noi non vediamo mai quello che è successo davvero se non attraverso quelle immagini, sono l'unico accesso all'evento, alla realtà dei fatti, ma è un eccesso deviato e indiretto, perché i protagonisti non hanno mai vissuto davvero (se vivere è anche avere un ricordo) quelle situazioni. Galifianakis, che tiene ossessivamente le foto di qualcosa che non ricorda di aver vissuto, mi sembra qualcosa che si lega a tutti questi discorsi sul passato, sulla retromania.

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